Esso codifica per una proteina (copper-transporting ATPase 2), a localizzazione intracellulare transmembranaria indispensabile per legare atomi di rame alla ceruloplasmina. Il rame legato alla ceruloplasmina a livello epatocitario viene così eliminato per via biliare. Il gene è espresso principalmente a livello epatico e renale, e appartiene al gruppo delle ATPasi di tipo P.
Il gene ATP7B è simile ad un altro gene, denominato fATP7A (57% di omologia), la cui mutazione è responsabile della malattia di Menkes.
Sono conosciute oltre 260 mutazioni di questo gene. Le più comuni sono:
- H1069Q (mutazione più frequente in Europa)
- R778L (mutazione più frequente in Asia)
- Mutazioni a livello del promoter (descritte quasi esclusivamente in Sardegna)
MANIFESTAZIONI CLINICHE
La malattia è trasmessa come carattere autosomico recessivo. La diagnosi viene posta in un ampio range di età (più frequentemente tra i 6 e i 45 anni), in base ad una variabile combinazione di sintomi epatici, neurologici e psichiatrici. La malattia prende anche il nome di "degenerazione epato-lenticolare", per il caratteristico coinvolgimento epatico, e per il tropismo del rame a depositarsi a livello del nucleo lenticolare (costituito dal putamen e dal globo pallido, parte del sistema dei gangli della base). La sintomatologia è molto variabile.
Disturbi epatici:
- episodi di ittero ricorrenti
- malattia acuta self-limitante simile ad una epatite
- epatite simile ad epatopatia autoimmune
- insufficienza epatica fulminante
- insufficienza epatica cronica
- cirrosi (raramente)
- disturbi del movimento (tremori, perdita di coordinazione, perdita di controllo dei movimenti fini, corea, coreoatetosi)
- distonia (rigidità, disturbi del cammino, coinvolgimento pseudobulbare)
- depressione
- comportamenti nevrotici
- disorganizzazione della personalità
- talora deterioramente intellettuale
Anello di Kayser-Fleischer |
L'anello di Kayser-Fleischer deriva dal deposito di rame a livello della membrana del Descemet della cornea, e riflette l'elevata quota di rame presente nell'organismo. Esso è presente nel 50-60% dei pazienti con malattia epatica, e nel 90% dei pazienti con manifestazioni neurologiche o psichiatriche. Può essere facilmente osservato con l'utilizzo della lampada a fessura.
La triade classica costituita da (i) malattia epatica, (ii) disturbi del movimento, (iii) anello di Kayser-Fleischer, è di rara osservazione. E' possibile invece osservare pazienti con prevalenti manifestazioni (all'esordio):
- epatiche: 40%
- neurologiche: 40%
- psichiatriche: 20%
Altre manifestazioni cliniche, più rare, comprendono:
- coinvolgimento renale (micro-proteinuria, micro-ematuria, sindrome di Fanconi)
- artriti (accumulo di rame nel liquido sinoviale)
- pancreatite
- cardiomiopatie
- aritmie cardiache
- rabdomiolisi
- vari disturbi endocrinologici
- sunflower cataracts
- carcinoma epatocellulare (raro, ma osservato nella malattia di Wilson)
DIAGNOSI
Test di laboratorio mostrano:
- bassi livelli di ceruloplasmina nel sangue
- aumento del rame urinario (aumento della cupruria)
- accumulo epatico di rame (superiore a 250 microgrammi di rame per grammo secco di fegato)
- alta concentrazione di rame ematico non legato alla ceruloplasmina (free-copper)
I test da eseguire in caso di sospetto sono quindi:
- visita oftalmologica con lampada a fessura
- misurazione della ceruloplasmina sierica
- misurazione della cupruria nelle 24h
- biopsia epatica e quantificazione del rame
- tests genetici
CENNI DI TERAPIA
- Penicillamina e triene sono composti in grado di chelare il rame
- Lo zinco è un induttore della metallotioneina, espressa a livello del tratto gastrointestinale. Questa proteina lega il rame nel tratto gastroenterico e ne previene l'assorbimento
- Antiossidanti (sono stati riscontrati bassi livelli di vitamina E nei pazienti con MW)
- Restrizione dietetica di cibi ad alto contenuto di rame (fegato, cioccolato, funghi, crostacei, noci)
- Trapianto di fegato
FONTI
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK1512/
http://www.nlm.nih.gov/medlineplus/wilsondisease.html
http://digestive.niddk.nih.gov/DDISEASES/pubs/wilson/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK1413/
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